Scopri storia e curiosità

Il Palazzo

Cuore della corte e del potere politico di Casa Savoia dalla fine del Cinquecento, Palazzo Reale è un luogo denso di storia e di arte, trasformato nel corso dei secoli da celebri architetti e artisti in una delle residenze reali più sontuose d'Europa.

Oggetti presenti attualmente nella collezione

340 Ambienti totali

di cui 170 decorati

25.000m² Superficie calpestabile

I Piani

I Sovrani

I sovrani che hanno fatto la storia di Palazzo Reale

Il duca, detto per la sua tenacia "Testa di Ferro", trasferisce nel 1563 la capitale del suo ducato da Chambery a Torino e stabilisce la sua residenza nel palazzo del vescovo, presso il Duomo. Inizia così la storia della più importante dimora di Casa Savoia.
Nel 1584 affida all'architetto Ascanio Vittozzi la costruzione di un "palazzo nuovo grande" e fa realizzare una galleria di collegamento con il Castello al centro della piazza (oggi non più esistente) per celebrare la dinastia sabauda e ospitare la sua ricca collezione di libri e oggetti d'arte.

La prima delle due Madame Reali, uniche donne ad avere avuto il compito di regnare durante la storia di Casa Savoia. Giunta dalla Francia per andare in sposa a Vittorio Amedeo I, porta con sè il gusto per la magnificenza tipico della corte di Versailles. Durante il periodo della sua reggenza, si procede all’arredo delle sale da parata al primo piano, caratterizzate dai ricchissimi soffitti in legno intagliato e dorato con grandi tele allegoriche dei famosi pittori Jan Miel e Charles Dauphin.

Primo Savoia ad ottenere il titolo regio nel 1713, ordina una serie di importanti lavori di trasformazione della città, per innalzarla al rango delle altre capitali europee. Tra gli altri, predispone la realizzazione di una “zona di comando”, annessa al palazzo reale e costituita da importanti edifici destinati all'amministrazione dello Stato, come le Segreterie e l'Archivio, e altri luoghi simbolo della corte sabauda, quali il Teatro Regio e l'Accademia.

Nel corso del suo lungo regno, durato ben quarantatré anni, il lusso imperversa nella dimora reale: molti ambienti vengono trasformati dal nuovo architetto di corte, Benedetto Alfieri, e ornati da dipinti di Claudio Francesco Beaumont, pittore ufficiale del re.

Figura di spicco nel lungo percorso del Risorgimento italiano, è il promotore dello Statuto albertino, firmato proprio in una delle sale del palazzo nel 1848. Intraprende un'importante serie di interventi coordinati dagli architetti Ernest Melano e Pelagio Palagi, per rinnovare alcune sale del piano nobile, quali il Salone degli Svizzeri e la Sala del Consiglio, nonché una parte degli appartamenti al secondo piano.

Nel 1861 è il primo sovrano dell'Italia unita e ricordato come "padre della Patria". In questo periodo fu realizzato il nuovo scalone d’onore. Con il trasferimento della capitale da Torino a Firenze e poi a Roma, il palazzo perde progressivamente le sue funzioni di residenza.

Ultimo re d'Italia, prima dell'avvento della Repubblica, si occupò insieme alla moglie Maria José deò riallestimento dell’Appartamento dei Principi di Piemonte al secondo piano nobile. Fu l'ultima coppia reale ad abitare il palazzo.

Gli Architetti

Gli architetti di Palazzo Reale

  • Ascanio Vitozzi

    (1539-1615)

    Predispone il progetto per iniziare i lavori per il palazzo nuovo, delinea la facciata e la corte d'onore interna, lavora ai bastioni, al Garritone al Bastion Verde, rimasti quasi immutati fino ad oggi (verso l'attuale Corso Regina).

  • I Castellamonte

    (1571-1640) (1613-1683)

    Ingrandimento e migliorie del palazzo.

  • Carlo Morello

    (1599-1665)

    "Sbianchimento" della facciata e avvio della costruzione del Padiglione per l'ostensione della Sindone: si definisce così lo spazio della cosiddetta "piazzetta reale".

  • Maurizio Valperga

    Ingrandimento e migliorie del palazzo.

  • Guarino Guarini

    (1624-1683)

    Innalza la Cappella della Sindone: la stretta connessione del Palazzo con la Cappella destinata a contenere la preziosa reliquia, riflette un preciso intento politico da parte dei Savoia.

  • Henri Duparc

    Sistemazione dei giardini affacciati sul Bastion Verde.

  • Carlo Emanuele Lanfranchi

    Progettazione degli ornamenti per il giardino.

  • Andrè Le Notre

    (1613-1700)

    Ampliamento e rivisitazione dei giardini con la realizzazione di bacini d'acqua e viali. L'unico bacino oggi superstite è ornato dal gruppo plastico dei tritoni, opera di Simone Martinez a metà Settecento.

  • Filippo Juvarra

    (1678-1736)

    Dopo l'acquisizione del titolo regio nel 1713 da parte dei Savoia, sono registrati notevoli ampliamenti nella struttura del Palazzo e viene predisposta anche la cosiddetta "zona di comando". La realizzazione di queste nuove opere è affidata al grande architetto siciliano Filippo Juvarra , i cui lavori più importanti nel Palazzo sono rappresentati dal Gabinetto Cinese e dello Scalone delle Forbici, oltre che dall'Appartamento d'Inverno del Re.

  • Benedetto Alfieri

    (1699-1769)

    Definisce gli apparati decorativi degli ambienti al secondo piano e realizza la Sala delle Udienze, dove il raffinato gusto rocaille si esprime negli intagli, nelle specchiere e negli arredi.

  • Giuseppe Battista Piacenza

    (1735-1818)

    Si occupa del riallestimento di alcune stanze del secondo piano e del piano terreno.

  • Ignazio Birago di Borgaro

    (1721-1783)

    Realizzazione della scalinata e balconata del giardino.

  • Carlo Randoni

    (1755-1831)

    Riallestimento di alcune stanze e del rondò, la nuova sala da ballo, oggi Sala della Rotonda, che ospita parte delle collezioni dell'Armeria Reale.

  • Pelagio Palagi

    (1775-1860)

    Artefice di alcuni lavori di trasformazione radicale del palazzo e del riallestimento di numerose sale in chiave neoclassica. Sostituisce l'antico padiglione per l'ostensione della Sindone con una grandiosa cancellata in ghisa dominata dalle statue equestri delle figure mitologiche di Castore e Polluce.

  • Ernest Melano

    (1792-1867)

    Lavori di trasformazione del palazzo.

  • Domenico Ferri

    (1795-1874)

    Si occupa della trasformazione dello Scalone d'Onore, secondo un programma iconografico teso a illustrare i grandi uomini e i fatti della storia sabauda.

  • Emilio Stramucci

    (1845)

    Ripropone in chiave neo-rococò alcune stanze del primo piano e realizza la manica nuova su via XX settembre, la cui costruzione consente la scoperta del teatro romano, fino a quel momento rimasto sepolto.

Le Cucine Reali

Le fonti archivistiche citano la presenza delle cucine di corte dalla fine del ’500 e ne raccontano l'evoluzione durante le varie epoche, fino all'inizio del Novecento. Oltre ai locali per la cottura dei cibi, vi sono le ghiacciaie, una sala per la distribuzione dei cibi, un locale per il lavaggio delle stoviglie e una cantina per i vini. Si tratta di venti sale, dotate di un servizio di quasi 2000 pezzi.

  • Ufficio di Bocca

    Ufficio preposto alla tavola reale (fino al 1880). Sovrintendeva tutti gli altri uffici

  • Ufficio di Cucina

    Aveva cura della preparazione delle pietanze per i pasti del re e della sua corte

  • Ufficio di Credenza e Vasella

    Si occupava dell'acquisto e della distribuzione del pane, della preparazione e del servizio della tavola reale, della pulizia e della custodia del vasellame e del necessario per la tavola

  • Ufficio di Someglieria

    Responsabile dell'acquisto, conservazione e distribuzione di vini e liquori

  • Ufficio di Frutteria, Confettureria e Caffè

    Provvedeva all'acquisto di frutta e degli ingredienti per la preparazione di dolci e caffè

Calendario della cucina

il calendario della cucina era diviso in giorni di “grasso”, nei quali era consentito cibarsi di carne, uova, formaggi, e di “magro”, dove erano invece concessi solo pesce e verdure all’olio.

224

Giorni di Grasso

141

Giorni di Magro

Utensili

(inventario 1870)

845

oggetti da cucina

475

utensili per la pasticceria

95

utensili per le "batterie da caccia"

68

utensili per le "batterie da viaggio"

47

utensili per le "batterie da campagna"

Chi era Giovanni Vialardi?

Giovanni Vialardi:

(Salussola, 8 febbraio 1804 – Brusasco, 29 agosto 1872)

Giovanni Vialardi fece carriera a Casa Savoia dal 1831 al 1853, prima come garzone, successivamente come aiutante cuoco fino a diventare capo cuoco e pasticcere. Nel 1854 Vialardi diede alle stampe il suo Trattato di cucina, pasticceria moderna, credenza e relativa confettureria, un manuale rivoluzionario per l’epoca contenente oltre duemila ricette, relative alle varie regioni del Regno di Sardegna (piemontesi, valdostane, nizzarde, genovesi e sarde). Vialardi è diventato uno dei simboli della cucina piemontese e figura importante nella cucina in generale, perché tra i primi a codificare anche le dosi degli ingredienti con il sistema decimale.

Mappa

La dinastia sabauda volle circondarsi di un sistema di regali residenze, teatro della raffinata vita di corte. Agli antichi palazzi si affiancarono magnifiche regge progettate dai principali architetti dell’epoca; al centro di comando torinese, dedicato all'amministrazione e alla rappresentanza, si aggiunsero nel tempo luoghi di svago e piacere nei dintorni di Torino: la cosidetta "Corona di delizie" , riconosciuta oggi come Patrimonio dell'Unesco.

I palazzi del potere

La vita di corte

Le regie villeggiature

La zona del comando

Infografica per palazzo reale

Un Progetto di Fabrizio Chiarucci in collaborazione con Brigata Cultura

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